Coronavirus: cosa cercano gli italiani su Google

Coronavirus: ricerche in Italia

Coronavirus: cosa cercano gli italiani su Google

In questo periodo siamo tutti bombardati da un’eccessiva quantità di informazioni sul coronavirus e probabilmente abbiamo bisogno di sentir parlare di altro.

Questo articolo non vuole essere l’ennesimo articolo fuffa sull’argomento: mi sono limitato ad analizzare, per interesse personale, come sono cambiate le abitudini di ricerca degli italiani negli ultimi giorni ed ho pensato fosse utile condividere queste informazioni.

Google è il nuovo oracolo per la stragrande maggioranza di noi. Volenti o non volenti, è la fonte di ogni nostra conoscenza, è onnipresente nelle nostre vite e custode dei nostri segreti più intimi, delle nostre aspettative e delle nostre paure. Ci rassicura su dove siamo e su dove stiamo andando, risponde alle domande più banali e ai dubbi più profondi e ci rende dipendenti da lui: nel momento del bisogno prendiamo in mano il nostro telefonino e ci rivolgiamo a Google.

Noi SEO siamo abituati, nei momenti di vita ordinaria, nei quali non succede nulla di particolare, ad osservare flussi di ricerche degli utenti su Google piuttosto standard, scanditi dai ritmi delle stagioni. Tramite appositi tool di estrazione, siamo in grado di analizzare i termini di ricerca, che ci rilasciano interessantissime ricerche di mercato che condividiamo con i nostri clienti, che ci pagano per questo.

Ma quando la monotonia si rompe e nel mondo succede qualcosa di importante, che sia la Brexit, un mega evento sportivo, l’elezione di Trump, a quel punto cambia tutto e, analizzando i trend di ricerca, otteniamo una fantastica vista intima dall’interno della mente umana.

Il coronavirus ha avuto un impatto così forte nelle nostre vite da sconvolgere radicalmente tutti i paradigmi abituali: ho dedicato un po’ di tempo ad osservare queste dinamiche, che condivido con voi.

 

Coronavirus e trend di ricerca

Grazie allo strumento gratuito Google Trends possiamo osservare come si sono evoluti i trend di ricerca in Italia nell’ultimo periodo.

Coronavirus: trend ricerche in Italia

Si sono impennate le ricerche legate al coronavirus che, soprattutto, hanno fatto uscire CR7 dalla top 5.

Il trend è ancora più evidente se guardiamo la curva che rappresenta l’interesse nel tempo della ricerca a tema coronavirus (trend ricerca “coronavirus”):

Coronavirus: trend ricerche termine "coronavirus"

Il bisogno informativo degli Italiani si rafforza con le ricerche correlate “ultime notizie coronavirus”, “ultime coronavirus” e “notizie corona”: per tutte queste ricerche osserviamo grafici con la stessa dinamica della keyword principale.

 

Le paure

Gli italiani, con il progredire dell’infezione, in preda al panico, si sono spinti più in là ed hanno iniziato a cercare, con volumi sempre più significativi:

Amuchina:

Coronavirus: trend ricerche per il termine amuchina

Mascherine:

Coronavirus: trend ricerche per il termine mascherine

Pandemia:

Coronavirus: trend ricerche per il termine pandemia

Hanno anche avuto un rinnovato interesse verso la SARS, poiché ci hanno spiegato che il coronavirus è un fratello della SARS:

Coronavirus: trend ricerche per il termine sars

Le abitudini di vita

Le nostre abitudini di vita cambiano radicalmente ed abbiamo scoperto di essere tutti smart worker (trend ricerca “smart working”). La cosa è sicuramente positiva, ma non è questo il luogo per fare le valutazioni sull’argomento:

Coronavirus: trend ricerche per il termine smart working

Purtroppo non possiamo più viaggiare e le ricerche ne risentono. Il grafico che segue raffigura il trend di ricerca a tema hotel:

Coronavirus: trend ricerche per il termine hotel

Non andiamo più in vacanza (trend del termine di ricerca “vacanze”):

Coronavirus: trend ricerche per il termine vacanze

Non andiamo più al ristorante (ecco il trend del termine di ricerca “ristorante”):

Coronavirus: trend ricerche per il termine ristoranti

E non andiamo più al cinema (trend del termine di ricerca “cinema”):

Coronavirus: trend ricerche per il termine cinema

Siamo obbligati a stare a casa, si sono diffusi messaggi e video di influencer ed artisti che ci invitano giustamente a rimanere in casa e la gente ha subito chiesto conferma a Google. I dati sono molto recenti e quindi sono ancora incompleti. Uno degli hashtag di maggior successo è #iorestoacasa. Il grafico che segue indica i trend della stringa di ricerca “io resto a casa”:

Coronavirus: trend ricerche termine "io resto a casa"

Un po’ di disinformazione non guasta mai

Non tutti eccelliamo per quantità di materia grigia avuta in dotazione: un marchio che ha risentito pesantemente dell’infezione è l’ottima Birra Corona, splendida d’estate con una fetta di lime. Puntualmente le ricerche si sono impennate (trend della ricerca “birra corona”):

Coronavirus: trend ricerche per il termine Birra Corona

Sì, mi dirai, sei malpensante e probabilmente si tratta di una normale stagionalità che tu non conosci e l’interesse verso la Birra Corona scatta ogni anno al primo sole dopo la fine dell’inverno. Ok, visto che sono San Tommaso, ho chiesto a Google Trends quali sono i trend del termine di ricerca “birra corona virus”, termine di ricerca che per me è molto più grave. Ecco i risultati:

Coronavirus: trend ricerche per il termine Birra Corona Virus

I complottisti

C’è anche spazio per i complottisti: ecco il trend del termine di ricerca “coronvirus cosa non ci dicono”:

Coronavirus: trend ricerche termine "cosa non ci dicono"

Come ci vedono dall’estero

Abbiamo visto le dinamiche delle ricerche di noi italiani. Ma come ci vedono dall’estero? Da questo punto di vista non ce la passiamo proprio bene. Per lo meno a giudicare dal grafico che rappresenta il trend della ricerca “is Italy safe

Coronavirus: trend ricerche termine "is italy safe"

Purtroppo questa ricerca non viaggia isolata: le keyword correlate sono allineate:

Coronavirus: trend ricerche termine "is italy safe" e correlate

Coronavirus: cosa cercano gli italiani su Google

Ma cosa cercano nel dettaglio gli italiani su Google? Utilizzando un tool di estrazione dei termini di ricerca (noi abbiamo utilizzato Seozoom), riusciamo ad avere uno spaccato ancora più preciso.

Come sempre la SEO, tramite l’analisi delle keyword, ci aiuta a comprendere i bisogni degli utenti, che si traducono spesso in paure ed ansie. Ricordiamo che le ricerche sono effettuate da persone in carne ed ossa con un bisogno di informazioni. Tutti noi, quando cerchiamo qualcosa su Google, siamo molto specifici nel modo in cui effettuiamo le ricerche.

Lo sforzo di chi si occupa di SEO consiste nell’interpretare psicologicamente le intenzioni di ricerca, per capire quali siano i reali bisogni sottesi, in maniera tale da fornire una risposta il più possibile di valore ed esaustiva attraverso i contenuti pubblicati sui siti internet.

Entriamo nel dettaglio delle ricerche degli italiani, vediamo come si sono evolute nel tempo e cerchiamo di conoscerle meglio.

Al 10 marzo 2020, in Italia, sono state attivate 5.085 keyword a tema coronavirus. La keyword secca “coronavirus” vale già 550.000 ricerche al mese. Le ricerche legate al covid19 sono invece quasi irrilevanti.

60.500 persone cercano “coronavirus sintomi”. 12.100 cercano le news aggiornate tramite la keyword “coronavirus news”; 4.400 “coronavirus ultime notizie”. 4.400 persone vogliono sapere se è curabile (“coronavirus curabile”); 3.600 come si trasmette (“coronavirus come si trasmette”); 2.900 cercano i meme (“coronavirus meme”); 1.300 si informano sull’origine del virus (“coronavirus origine”). 320 persone vogliono sapere come si cura (“coronavirus come si cura”). 1.900 persone cercano “coronavirus gatto”. 590 persone si informano su “coronavirus cosa è”. 320 persone cercano “costa crociere coronavirus”, 480 “mascherine per coronavirus”, 320 “coronavirus si può guarire”. Moltissime persone effettuano una ricerca relativa ad una specifica località.

Come abbiamo visto, lo stesso argomento può sottendere diversi search intent (per i non tecnici di SEO il search intent, in italiano intenzione di ricerca, è il motivo reale, espresso ma il più delle volte implicito, che spinge l’utente ad effettuare quella ricerca) e diversi bisogni informativi. La cosa è ancora più chiara aggregando i termini di ricerca in maniera visuale. Anche in questo caso abbiamo utilizzato il tool di Seozoom e come possiamo notare il risultato è splendido: mi ha colpito la varietà, la specificità, il livello di dettaglio delle ricerche.

Coronavirus: ricerche in Italia

Aggregando le ricerche per preposizioni il grafico cambia ulteriormente e ci offre un altro punto di vista:

Coronavirus: termini di ricerca in Italia

Come abbiamo visto, in pochissimo tempo la varietà della gamma dei bisogni ha creato dei set di keyword ben definiti e ricorrenti. Le paure ed i bisogni degli italiani sul tema coronavirus sono molto chiari. A noi rilasciano un ottimo caso di studio.

Sarà interessante capire come si evolveranno queste ricerche nel tempo, alla luce delle nuove restrizioni alle nostre libertà e delle evoluzioni della malattia nel tempo.

Per il momento, un grande in bocca al lupo a tutti noi!